lunedì 20 aprile 2015

SUPERARE I CONFINI, ABBATTERE LE FRONTIERE! STOP WAR NOT PEOPLE!

MARTEDÌ 21 APRILE h.17 in Corso Monforte
PRESIDIO – SOTTO LA PREFETTURA. PEOPLE BEFORE BORDERS!
SABATO 25 APRILE H.14 in Palestro
SPEZZONE METICCIO E ANTIRAZZISTA
all’interno del corteo cittadino per il 70° anniversario della Liberazione


Almeno 700 morti per ora stimati, un numero destinato a crescere secondo le testimonianze dei 28 sopravvissuti a quella che è la più grande strage di quel cimitero a cielo aperto chiamato Mediterraneo. Centinaia di morti che, come ogni volta, riaprono il balletto politico, mentre tornano a scorrere lacrime di coccodrillo sui volti truccati per le telecamere o si aprono le danze per nuove dichiarazioni xenofobe che arrivano perfino a parlare di blocchi navali o di abbattere le navi cariche di migranti prima che partano, come hanno fatto Salvini e Santanché. Dichiarazioni allineate alla peggiore retorica dell’invasione, che fingono di dimenticarsi come le migrazioni siano il risultato più naturale delle guerre e della devastazione dei territori necessarie al mantenimento di un sistema globale neoliberista, dove tutto è ridotto a merce, a vantaggio economico e finanziario, dove i diritti sono cancellati, dove non c’è spazio per le persone di scegliere e costruire il proprio futuro.
Quelle centinaia di nuovi morti erano e restano una tragedia annunciata, una strage consapevole di uomini, donne e bambini. Una strage resa possibile da chi, in Italia e in tutta Europa, continua a trattare i migranti come un problema di ordine pubblico: dall’UE che in questi giorni ha riattivato controlli militari lungo tutte le frontiere interne ed esterne, lanciando la caccia al clandestino, imprigionando persone colpevoli solo di non avere con sé un pezzo di carta, ma anche da chi, come i sindaci veneti di Pd e Lega, si rifiuta di accogliere rifugiati e vorrebbe semplicemente “rimandarli al mittente”, facendo di uomini, donne e bambini un mero fatto di contabilità. Una strage resa possibile da chi costruisce i peggiori arzigogoli legislativi per negare alle persone il diritto di muoversi, di spostarsi, di abitare nuovi territori alla ricerca di un futuro e di una vita dignitosi. Da chi rende praticamente impossibile avere un permesso di soggiorno che non sia vincolato a un contratto di lavoro già esistente, condannando migliaia di persone ogni anno a una clandestinità forzata, ad accettare condizioni di vita disumane, a non avere diritti, garantendo però così i guadagni di scafisti, ma anche di palazzinari o caporali che speculano sullo sfruttamento della “manodopera clandestina” o delle grandi cooperative che gestiscono il business dell’accoglienza e della detenzione.
Davanti all’ennesima strage annunciata, quindi, davanti a oltre 700 persone che hanno perso la vita in nome della “difesa delle frontiere”, l’unica risposta possibile è quella di abbattere quelle stesse frontiere, di costruire territori attraversabili e partecipabili da tutte e tutti, dove tutte/i abbiano accesso ai diritti e dove gli unici clandestini siano i razzisti e chi specula sulle vite, sui corpi, sulla dignità degli altri.

Links:
*Da Cronache di Ordinario Razzismo: leggi il comunicato di Watch the Med 
*Leggi il comunicato di Amnesty International dopo il rapporto ONU sul numero delle morti in mare
*Leggi il comunicato del Naga sulla strage del 18 aprile 2015
*Leggi l’articolo del corriere sulle dichiarazioni di Salvini contro l’accoglienza ai rifugiati
*Leggi l’approfondimento di Osservatorio Iraq sulla situazione dei rifugiati siriani ed egiziani in Egitto e Libia

venerdì 3 ottobre 2014

18 OTTOBRE ORE 15 LARGO CAIROLI. CORTEO-PARADE CHI AMA LA LIBERTA' ODIA LA LEGA

­CHI AMA LA LIBERTA’ ODIA LA LEGA.
Il 18 ottobre la lega nord farà a Milano un corteo razzista e xenofobo, che avrà come slogan "stop invasione".
Hanno scelto come loro fortino Milano e la Lombardia, comodamente seduti sulla poltrona della presidenza della regione, finanziando scuole e sanità private invece di quelle pubbliche, spartendosi, assieme a tutti gli altri, la torta di Expo, svendendo case ed edifici pubblici a palazzinari e speculatori mentre le liste per l'assegnazione di case popolari si allungano sempre di più, e intanto il suo segretario sceglie di andare a braccetto con partiti e organizzazioni neofascite e neonaziste sia in Italia che in Europa.
Dicono di essere contro la crisi, ma continuano ad alimentare le speculazioni e la guerra tra poveri: ci dicono che dobbiamo odiare e dare la colpa di tutto al diverso, al migrante, all'omosessuale...per nascondere i loro sporchi affari.
Negli ultimi tempi, più volte, abbiamo visto scandali che hanno coinvolto personaggi legati istituzionalmente a enti guidati dalla Lega: basti pensare ad expo, arrestati e indagini per corruzione e turbativa d'asta; o a come vengono gestiti enti pubblici come Aler, che oltre a non risolvere i bisogni abitativi è riuscita a fare un buco di bilancio di 400 milioni di euro.
Odiano il migrante ma vanno a fare investimenti finanziari in Tanzania.
Il loro obiettivo ci deve essere chiaro: alimentare la guerra tra poveri per spartirsi il bottino tra appalti e finanziamenti pubblici.
Milano ama i diritti, Milano è meticcia, ibrida, soggetta a contaminazioni continue: studenti e precari, lavoratori occasionali/stagionali, migranti campani, pugliesi, siciliani, eritrei, marocchini, peruviani...siamo noi a produrre ed a garantire la sua economia, a costruire la sua cultura con il nostro ingegno, la nostra creatività, condividendo i nostri saperi, a rendere i suoi quartieri vivi, attraversati, ad animarli di relazioni.
Facciamo appello a tutte le comunità e i migranti, quelli che ormai da anni sono protagoniste attive, dalle rivolte nei CIE, alla lotta per la casa e nei quartieri, alla battaglia contro le cooperative sfruttatrici e della logistica; le scuole di italiano e di lingue, il mondo del sindacalismo di base e dell’associazionismo, i centri sociali e i collettivi studenteschi, i comitati per il diritto all’abitare e quelli in difesa dei beni comuni, i precari e tutta la Milano che ama la libertà. Abbiamo imparato insieme a costruire reti solidali, a parlare le mille lingue della città meticcia, a riconoscerne i volti, a riprenderci insieme, dal basso, ciò che in nome della paura e della (loro) sicurezza ci tolgono ogni giorno.
All'invasione delle camicie verdi e dei loro vecchi e nuovi amici dell'estrema destra di mezza Europa, diciamo chiaramente che gli unici ad essere stranieri qui, sono loro.
CORTEO PARADE Sabato 18 Ottobre alle ore 15 in Largo Cairoli.
Milano Meticcia, Antirazzista e Antifascista

giovedì 21 agosto 2014

2008 - 2014 Abba Vive con Mike Brown! Chiudere Corelli, aprire le frontiere.


14 settembre 2008 in via Zuretti a Milano viene ucciso a bastonate Abba, un cittadino italiano ma con la pelle nera.
A sei anni di distanza Milano ricorda Abba, un ragazzo come tanti, a cui piaceva l'hip hop, originario del Burkina ma vissuto a Milano tutta la vita.
Oggi Milano è più meticcia che mai, ma le politiche migratorie nel nostro paese si sono indurite, fomentando razzismo e fascismo.
I governi neoliberisti che hanno distrutto welfare e cancellato diritti nei nostri paesi, sono gli stessi artefici delle condizioni di miseria e delle guerre che provocano le migrazioni.
I fondi che l'UE stanzia per l'accoglienza di migranti e rifugiati finiscono nelle tasche di cooperative che da anni non fanno altro che produrre risultati disastrosi nella gestione della  cosiddetta EMERGENZA sbarchi e profughi.
Dai Cie ai Cara, veri lager di stato, agli sbarchi, ai naufragi che hanno causato la morte di oltre 20 mila persone negli ultimi 20 anni, ai respingimenti, la politica non ha saputo dare risposte ma solo scrivere le pagine più vergognose della Storia della nostra penisola.Dalla Siria, dalla Palestina continuano ad arrivare migliaia di profughi, uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra. Dal Maghreb, dal sudamerica, dal Bangladesh, dallo Sri lanka arrivano uomini, donne e bambini in cerca di un futuro, di migliori condizioni di vita, di un lavoro, di una casa, di un posto diverso del mondo dove vivere. 


DAL 6  AL 14 SETTEMBRE STAY TUNED... Milano ricorda Abba perchiudere Corelli e aprire le frontiere!
*6 SETTEMBRE _ARCO DELLA PACE Abba Cup torneo di calcio antirazzista e Concerto 
* 13 SETTEMBRE _ TEATRO STREHLER In collaborazione con Milano Film Festival presentazione e proiezione del film IO STO CON LA SPOSA , vincitore del Premio Abba 2014
*14 SETTEMBRE _ VIA ZURETTI presidio STAY TUNED

>> Leggi l'appello alle mobilitazioni
Sei anni fa Abba veniva ammazzato in via Zuretti perché nero, ucciso dal razzismo e dalla guerra tra pover fomentata dai governi bipartisan, dalla paura del divers@.
A pochi giorni dall'anniversario di quella morte, sentiamo di Michael Brown, 18 anni, ammazzato a sangue freddo dalla polizia a Ferguson, USA. Ancora il razzismo che uccide, un razzismo istituzionalizzato e diffuso, che costruisce la figura dei giovani neri americani come pericoli pubblici nonostante i proclami di Obama&co sull'uguaglianza e la pace sociale: perché quello che veramente spaventa, sopratutto in tempi di crisi come questi, è che chi sta in basso, quel 99% segmentato in mille diversità, si unisca e inizi a lottare contro l'1%.
Ma in questi giorni anche a Milano, le politiche del razzismo istituzionale, continuano a colpire, in maniera sottile, sotto la patina dell'accoglienza: riapre il CIE di Corelli, per ora sotto forma di CARA. I flussi di migranti e rifugiati che negli ultimi due anni attraversano la città sono infatti poco compatibili con la facciata lustra che la Milano Vetrina vuole presentare ad Expo: ed ecco che Comune e Governo si accordano sul Centro per Rifugiati e Richiedenti Asilo. Una permanenza temporanea. Un parcheggio. Una prigione a bassa intensità che non risolve i problemi delle migliaia di persone che attraversano le nostre metropoli, alla ricerca di una vita migliore, più degna, scappando da povertà, guerre, discriminazioni, ma risolve benissimo i problemi di ordine pubblico delle amministrazioni e normalizza "l'emergenza". Sì, ma quale "emergenza"? Secondo il dizionario, si definisce infatti tale una "circostanza imprevista, che richiede un intervento immediato". Ora, che l'intervento sia necessario è sotto gli occhi di tutti, che si tratti di qualcosa di imprevisto o imprevedibile è invece quanto meno opinabile: le scelte politiche ed economiche portate avanti dall'Europa e dagli Stati Uniti negli ultimi decenni, nonché dalle grandi società multinazionali e dalle banche, hanno fomentato guerre a tutte le longitudini del pianeta, espropriato interi territori delle proprie risorse, creato povertà, annientato qualsiasi modello di crescita sostenibile. E mentre da un lato gli interessi della finanza globale fagocitano le risorse di tutti, immettendole nel grande mercato globale, determinandone il valore proprio dal loro essere "migranti", dall'altro i governi costruiscono muri, materializzano confini, bloccano i corpi, donne, uomini, bambini, che cercano di superarli. Salvo poi piangere lacrime di coccodrillo davanti ai riflettori quando, nella logica dei respingimenti dell'Europa Fortezza, un barcone si ribalta, ammazzando decine di persone nel Mediterraneo, e fomentando la retorica dell'emergenza ed insieme ad essa la paura.
Perché basta pensarci per pochi secondi per capire che "l'emergenza migranti" o "rifugiati" non è tale: è endemica a un sistema globale basato sullo sfruttamento delle risorse, dei territori e delle vite, e funzionale a chi acquista manovalanza clandestina sfruttabile e a basso prezzo, o a chi costruisce il business dell'accoglienza. Miliardi di euro che invece di essere destinati alle persone, a diritti quali casa, reddito, istruzione (come tra l'altro stabilito dall'UE che dà buona parte dei fondi) ingrossano i bilanci di cooperative amiche, spesso inserite in maxi consorzi con i più svariati interessi. Come a Milano, dove a gestire il CARA di Corelli sarà GEPSA, società francese del gruppo GdF-Suez, una delle più grandi multinazionali dell'energia del mondo, con un bel po' di interessi strategici proprio nelle zone più martoriate dalle guerre e dalle devastazioni ambientali e sociali, a partire da Libia e Siria.
I CARA diventano così la facciata dietro la quale governi e istituzioni possono nascondere la propria incapacità di garantire diritti, parcheggiando quei corpi scomodi perché non diano fastidio a chi fa shopping nelle vie del centro, e su cui le cooperative possono magiare, mentre i migranti vengono lasciati con le briciole, pochi centesimi al giorno, senza la possibilità concreta di costruirsi una vita e un futuro degno, costretti a vivere in un sistema semi-carcerario (d'altronde non a caso Gepsa si sponsorizza come "società leader nella gestione delle carceri") dopo il quale non ci sono possibilità reali.

A sei anni dall'omicidio di Abba pensiamo che Milano non possa tollerare di veder riaprire un centro che, fin da quando è stato creato, ha significato solo un'assenza di diritti, la privazione di ogni forma di dignità per chi vi era rinchiuso, non importa quanto oggi questo possa essere nascosto sotto gli slogan dell'accoglienza. Pensiamo Milano come a una città meticcia, capace di attivare risposte dal basso di solidarietà e riappropriazione di diritti. Ricordiamo bene quel corteo "bastardo" che nel 2008 attraversò il centro di Milano, smascherando le logiche di paura e guerra tra poveri che proprio nella retorica dell'emergenza e dell'invasione trovavano fondamento.
Per questo invitiamo tutte e tutti, ai primi di settembre, per un'assemblea pubblica che dia una risposta alla riapertura di Corelli e che smascheri la "pulizia" della città in vista di Expo, e che riaffermi la dimensione meticcia, antirazzista e resistente di una metropoli come Milano. Così come invitiamo tutte e tutti ad attraversare le iniziative in memoria di Abba, contro ogni rigurgito razzista e fascista.


see more @ cantiere.org


giovedì 26 giugno 2014

Abba Vive 2008 - 2014

Sabato 6 Settembre
Dalla mattina: VII edizione dell'Abba Cup. Un torneo di calcio che vede arrivare squadre da tutta Italia, per non dimenticare l'omicidio razzista di Abba e per fare dello Sport un'occasione per conoscersi e imparare a "giocare in squadra".
Di sera: Concerto per ABBA all'Arco della Pace. Decine di artisti in piazza contro il razzismo e per riprendersi le strade della città, una città viva e meticcia in cui condividere socialità sia un primo step per condividere lotte e risposte comuni ai bisogni.

14 Settembre
In via Zuretti, proiezione del film: Io sto con la sposa, una saga ironica e appassionante che denuncia l'ingiustizia delle frontiere europee che respingono i rifugiati. Un film che è anche un messaggio di libertà. In collaborazione con il Milano Film Festival.


Fine Settembre
Riapre la scuola di lingue "Abba - Abdoul Guibre".