giovedì 6 dicembre 2012

12 dicembre '69-'12 - Austerity, autoritarismo, strategia della tensione: quale democrazia in Europa? #NOTECHNOCRACY #NOFASCISM

A 43 anni dalla strage fascista di Piazza Fontana, e ad un anno dall'assassinio di Modou e Mor, uccisi lo scorso 13 dicembre a Firenze da un neofascista legato a CasaPound, dopo oltre 4 anni di una crisi economica frutto delle speculazioni che banche e signori della finanza globale hanno fatto sulle spalle di tutt* noi, ecco che le risposte che vengono date dai governi europei sono quelli di un copione già sperimentato: da un lato ancora austerity, tagli al settore pubblico (in primis scuola, ricerca e sanità), ulteriori finanziamenti a quelle stesse banche e lobby finanziarie che la crisi l'hanno creata, una repressione metodica e violenta di tutti i movimenti che lottano invece per reclamare diritti e dignità, la ricerca sistematica del capro espiatorio, affermando uno Stato di Emergenza continuo che legittima leggi, decreti, emendamenti sempre più repressivi e liberticidi, come l'arresto differito o il Daspo Politico proposti dopo il #14N dalla ministra Cancellieri.Dall'altro lato, il riemergere di vecchi spauracchi del razzismo e del fascismo, sempre buoni ad alimentare una guerra tra poveri completamente funzionale al sistema. Quegli stessi rigurgiti che domenica 2 dicembre hanno portato all'accoltellamento di un compagno vicino alla Stazione Centrale da neonazisti.
Ma quando la scelta diventa tra la dittatura della finanza e quella della razza, la risposta si costruisce dalle reti di solidarietà che partono dai territori, che rifiutano la guerra tra poveri e mettono in atto strategie sempre diverse con cui reclamare, da basso, diritti di cittadinanza e democrazia.
Per questo scegliamo di essere nelle piazze e nei quartieri, nelle scuole e nelle università occupate. Per questo costruiremo insieme agli studenti il corteo del 12 dicembre, per ricordare la strage di Piazza Fontana, per ribadire che non c'è futuro senza memoriama anche che la memoria deve essere strumento per costruire, ogni giorno, un futuro che rifiuti e non lasci nessuno spazio adogni forma di razzismo, fascismo, sessismo, o qualsiasi tipo di discriminazione. E ancora saremo parte, sabato 15 dicembre, di quel corteo cittadino che chiamerà la Milano antifascista, antirazzista, solidale e democratica, quella che non accetta rigurgiti ormai vecchi di decenni, ma neanche le risposte alla crisi propinate come soluzione dai banchieri. Ci saremo con uno spezzone meticcio, solidale e complice con chiunque reclami diritti, dignità e futuro per tutte e tutti.


APPUNTAMENTI:
 3 Dicembre 2012
 > h. 8.00 Assemblee verso piazza Fontana nelle scuole occupate e    autogestite
 > h. 18.00 Piazzale Loreto - Mobilitazione della Milano Antifascista
 7 Dicembre 2012
 > h.17.00 - Piazza della Scala - Prima della scala roviniamogli la    festa! Ci chiedono sacrifici e austerità #fuckausterity #notecnocracy
 12 Dicembre 2012
 > h. 9.30 L.go Cairoli - Corteo studentesco: Non c'è futuro senza    memoria
 > h. 18.30 Lezione antifascista  alla scuola di italiano "Abba - Abdoul    Guibre" del cs Cantiere clicca [qui]  per scaricare i materiali
 13 Dicembre 2012
 > h. 19.00 cs Cantiere - Un anno fa l'omicidio di Modou e Mor, incontro con Saverio Ferrari e Pap Khouma.

 14 Dicembre 2012
 > h. 20.00 via Micene - Per non dimenticare Pino Pinelli, corteo di    quartiere a San Siro
 15 Dicembre 2012
 > h. 15.00 Porta Venezia - CORTEO metropolitano per non  dimenticare la strage fascista di Piazza Fontana

>>GUARDA LA FEATURE DI APPROFONDIMENTO SU CANTIERE.ORG


leggi il comunicato in altre lingue...


ENGLISH

After 43 years from Fontana’s Square masacre, and after one year from the murder of Modou and Mor, killed by a neonazi in connection with Casa Pound last 13th of december; after more than 4 years of an economical crisis that is the result of the speculations that banks and global finance have made on our shoulders, we can just see that the answers that european goverments give are all in a just seen script: on one side, austerity, cuts to the public sector (in primis school, health and academic research), new funding to the same bank and financial lobbies that made this crisis, a methodical and violent repression of all movements that fight claiming rights and dignity, the systematic search for a scapegoat, avering a continuous State of Emergency that justifys laws and decrees ever more repressive, like the deferred arrest or the political “Daspo”, proposed by Minister Cancellieri after #14N. On the other side, the resurface of old bugbears of racism and fascism, always good to fuel a war between the poor fully functional to the system. The same resurgence that, Sunday 2nd of Dicember, brought to the stabbing of a comrade by neonazis, near the Central Station.
But when the choose is between the financial dictature or race’s dictature, the answer is built from solidarity networks that start from the territories, that refuse the war between poor people, and put in place ever different strategies to claim, from the bottom, citizenship and democracy.
For this reason, we choose to stay in the squares and in the districts, in the schools and in the universities that are occupated. For this reason, we’ll build the demonstration of the 12th of December, to remember Fontana’s Square masacre, to say another time there is not future without memory, but, at the same time, memory should be a tool for building, every day, a future that refuses and doesn’t let any space to racism, fascism, sexism or other disciminations.
And we’ll be a part, Saturday 15th of December, of the demontration that calls the antifascist, antiracist, united and democratic Milan, the which one that can’t acept decades old’s resurgences, but also the answers to the crisis served up by the bankers as a solution.  We'll be there mestizos, supportive and complicit with anyone who claims rights, dignity and future for all people.


After one year, we don’t forget Modou and Mor! Close now all fascist and racist locations!
13th of December, h. 18.30 meeting @ Cs Cantiere with Saverio Ferrari, Pap Khouma, Rosa Piro
15th of December, h. 15 @ Porta Venezia DEMONSTRATION FOR REMEMBER THE MASACRE OF PIAZZA FONTANA AND THE MURDER OF MODOU AND MOR! CLOSE ALL FASCIST AND RACISM LOCATIONS!



ESPAÑOL

Después de 43 años desde el masacre de plaza Fontana y después de un año del asasino de Modou y Mor, matados por un neonazista relacionado a Casa Pound el pasado 13 de novembre, después de más de 4 años de una crisis económica resultado de las especulaciones que los bancos y las finanzas globales han hecho en nuestras espaldas, ya se ve que las respuestas dada por los gobiernos son las de un papel ya leido: por un lado, austeridad, recortes al sector público (por primero escuela, sanidad e investigación), nuevos financiamentos a los mismos bancos y lobbies financieros que han creado la crisi y siguen alimentandola, una represión metódica y violenta de todos los movimentos que luchan reclamando derechos y dignidad, la búsqueda sistemática del chivo expiatorio, afirmando a un Estado de emergencia continuo que legítima leyes, decretos, enmiendas siempre más represivos y liberticidas, como la detención diferida o el “Daspo político”, propuestos por la Ministro Cancellieri después del #14N. Por otro lado, van resurgiendo viejos racismos y fascismos, siempre buenos para alimentar una guerra entre los pobres completamente funcional al sistema. Las mismas regurgitaciones que han llevado, el domingo 2 de diciembre, al apuñalamiento de un compañero por mano de neonazistas cerca de la Estación Central. 
Pero cuando se trata de elegir entre la dictatura de las finanzas y la de la raza, la respuesta se construye por las redes de solidariedad que empiezan en los territorios, que rechazan la guerra entre los pobres y desarrolan estrategias siempre diferentes para reclamar, de abajo, derechos de ciudadanía y democracia.
Por esto, elegimos estar en las plazas y en los barrios, en las escuelas y en las universidades ocupadas. Por esto vamos construyendo juntos a los estudiantes la manifestación del 12 de diciembre, para recordar al masacre de Plaza Fontana, para afirmar otra vez que no hay futuro sin memoria y que, al mismo tiempo, la memoria tiene que ser un instrumiento para construir, cada día, un futuro que rechaze y no deje espacios a cualquier forma de racismo, fascismo, sexismo o otro tipo de discriminación. 
Y aún, seremos parte, sabado 15 de diciembre, de la manifestación que va llamando a la Milán antifascista, antiracista, solidal y democrática, aquella que no acepta regurgitaciones viejas de decades y tampoco las respuestas a la crisis encontradas por los bancos. 
Estaremos allí con una pieza mestiza, solidal y cómplice con tod@s l@s que reclaman derechos, dignidad y futuro para tod@s.

Después de un año no olvidamos a Modou y Mor! Cerrar todos los lugares que alojan a fascistas y racistas!
13 de diciembre, h. 18.30 encuentro @ Cs Cantiere con Saverio Ferrari, Pap Khouma, Rosa Piro
15 de diciembre, h. 15 @ Porta Venezia MANIFESTACIÓN PARA RECORDAR EL MASACRE DE PLAZA FONTANA Y  EL HOMICIDIO DE MODOU Y MOR, Y PARA CERRAR TODOS LOS LUGARES FASCISTAS Y RACISTAS!


martedì 27 novembre 2012

Dalla Grecia all'Europa: default e crisi della democrazia

"Non c'era stato un colpo di stato nazista; ci fu una serie di azioni quasi legali il complesso delle quali trasformò la Germania da una repubblica a una dittatura" - William Sheridan Allen, in "Come si diventa nazisti".

VENERDì 30 NOVEMBRE 2012@CS CANTIERE DALLE 18.30 DIBATTITO "DALLA GRECIA ALL'EUROPA: L'AUSTERITY E IL DEFAULT DELLA DEMOCRAZIA" CON:
I compagni Nondas, Skyftoulis di AK (Antiautoritarian Movment) Centro sociale Nosotros, Exharchia, Atene,
Max Guareschi, scrittore e professore
Laura, attivista e blogger di atenecalling.blogspot.gr
Markos Vogiatzoglou, ricercatore del collettivo Prezzemolo di Firenze.
A seguire cena greca, musica, djset e proiezioni

#FUCKAUSTERITY #FUCKRACISM #FUCKTECHNOCRACY #FUCKFASCISM
Dibattito a cura di: Cs Cantiere | Comitato per non dimenticare Abba | Thinklab | Libreria Don Durito
Crisi della democrazia e nuovi fascismi. Suggerimenti per la lettura
Approfondisci! Leggi anche: Contributi & Link


Dorata è comparsa sui giornali di tutto il mondo dopo aver ottenuto il 7% dei voti alle politiche di quest’anno. Ma, nonostante i tentativi dei media, non si può relegarlo ad un mero fenomeno elettorale: partito neofascista (il richiamo alla svastica nella sua bandiera è evidente), ha fatto del razzismo e della xenofobia la sua bandiera, costruendosi un ampio consenso, soprattutto nelle periferie, grazie ad un lavoro assistenzialista profondamente nazionalista e razzista (emblematica è stata la donazione di sangue per "puri greci"). Ma "l'assistenzialiamo" di Alba Dorata sono anche le delazioni, le ronde, le squadracce punitive. Ad Atene e soprattutto nella regione di Salonicco, in cui è elevata la presenza di migranti senza documenti, Alba Dorata picchia, aggredisce, accoltella chiunque non sembri greco, ma anche tutti quei greci che a loro non piacciono: migranti, omosessuali, comunisti, anarchici, disabili. D'altronde la situazione greca è il sintomo più evidente di qualcosa che serpeggia nel Vecchio Continente: in tutta Europa, infatti, crescono i consensi a partiti di rigurgito fascista e razzista, che fomentano nazionalismi sterili e guerre tra poveri come risposta alla crisi economica, in una dinamica non molto diversa da quella che l'Europa ha già conosciuto tra gli anni '20 e '30. Mentre i regimi tecnocratici rafforzano le politiche di austerity e di repressione, partiti e movimenti di estrema destra rispondono compattando le comunità nazionali, escludendo chiunque sia diverso. La crisi finanziaria ed economica in tutta Europa restringe spazi di libertà, partecipazione e dissenso; se nell'Occidente "democratico" le leggi vengono stabilite dai tecnici, se vengono dettate dalla finanza, e ai cittadini non resta altro che fare sempre maggiori sacrifici, allora chi decide? Perchè siamo costretti in uno Stato d'eccezione permanente? A 43 anni dalla strage fascista di Piazza Fontana, che segnava l'inizio della strategia della tensione, dall'omicidio di Stato dell'anarchico Pinelli, e ad un anno dall'assassinio di Modou e Mor, uccisi lo scorso 13 dicembre da un neofascista a Firenze, parlare di antifascismo e democrazia non significa solo manentere viva la memoria, ma soprattutto costruire il futuro. In questo scenario le uniche ipotesi possibili sembrano essere da una parte quella delle banche e delle agenzie di rating, che impongono austerity e "sacrifici, lacrime e sangue" al 99%, mentre garantiscono profitti e privilegi all'1%; e dall'altra quella di chi predica un'uscita dall'Europa tutta volta alla ricostruzione di nazionalismi e "comunità pure" fondate sull'esclusione e la paura. Quando la scelta diventa tra la dittatura della finanza e quella della razza, la risposta si costruisce dalle reti di solidarietà che partono dai territori, che rifiutano la guerra tra poveri e mettono in atto strategie sempre diverse con cui reclamare, da basso, diritti di cittadinanza e democrazia.

venerdì 9 novembre 2012

Fuori fascisti e razzisti dalle nostre citta'


FUORI FASCISTI E RAZZISTI DALLE NOSTRE CITTA'! 
La crisi avanza e con essa la povertà e la miseria che colpiscono sempre più persone, allargandosi dalle fasce più deboli fino al ceto medio. Da decenni in Italia, ma soprattutto negli ultimi anni, la politica e le istituzioni hanno gettato benzina sul fuoco del malessere e della paura alimentando razzismo e neofascismo per distogliere i cittadini dalle responsabilità della politica dei finanzieri e addossare la colpa a un capro espiatorio che più di ogni altro paga la crisi internazionale e la cancellazione dei diritti. I migranti che provano a sfuggire alla povertà, alla crisi e alle guerre pensando di arrivare in un paese civile e democratico, si ritrovano invece in un paese razzista in cui anni e anni di demagogia leghista, ampiamente condivisa dal PDL e dai suoi esponenti, hanno portato all'approvazione di vere e proprie leggi razziali, come il reato di clandestinità, e dei respingimenti in mare. Il razzismo di politici in doppiopetto non si traduce solo in leggi e quindi in istigazione all'odio razziale, per generare guerra tra poveri e creare un clima di implicita tolleranza verso razzismi e fascismi; si traduce anche in alleanze e legittimazione di gruppi e partiti esplicitamente fascisti e razzisti.
In Europa i partiti neonazisti che hanno individuato nello "straniero" il loro nemico, acquistano sempre maggiori consensi : dal Front National francese che ha visto Marine Le Pen arrivare terza alle ultime elezioni presidenziali, agli ungheresi di Jobbik che nel 2010 hanno preso oltre il 16% dei voti diventando il terzo partito del paese, ai greci di Alba Dorata che sono entrati in parlamento nel 2012 con il 7%. In Italia il Pdl ha appoggiato e finanziato gruppi neofascisti, nel tentativo di ricompattare l'estrema destra in Italia, ha assegnato loro spazi (persino di edilizia popolare, come a Milano) e lasciato ampi margini di agibilità politica.
Il 13 dicembre 2011 a Firenze due migranti, Modou e Mor, sono stati uccisi a colpi di pistola da un neofascista mentre erano al lavoro. L'omicida non era solo un simpatizzante, ma uno degli "ideologi" di Casapound, un'organizzazione neofascista già protagonista di altre aggressioni razziste. L'omicidio di Modou e Mor è solo il più grave di una lunga lista di aggressioni a migranti, rom, ebrei, militanti di sinistra che si sono verificati negli ultimi anni; aggressioni che la politica tende a minimizzare, ma che invece sono il segnale preoccupante di un' impunità mirata che rende la vita più facile a razzisti e fascisti di ogni sorta, e più difficile a rom, migranti e a quanti si battono per la difesa dei diritti di tutti.

nonaziFOCUS GRECIA:
DALLA CRISI, AI NAZISTI DI ALBA DORATA, ALLA GUERRA CIVILE.
In Grecia la crisi finanziaria si è trasformata in una grave crisi sociale. Mancano le medicine, e le cure negli ospedali pubblici sono riservate solo ai pazienti che hanno l'assicurazione sanitaria. Partorire in Grecia costa 900 euro e sono in aumento i neonati abbandonati subito dopo la nascita. Con due disastrose manovre finanziarie il governo ha tagliato del 40% gli stipendi pubblici e del 32% lo stipendio dei giovani lavoratori; sono stati cancellati tutti i contratti nazionali e collettivi e i lavoratori non hanno alcun mezzo per opporsi ad orari di lavoro estenuanti e sottopagati, mentre i datori di lavoro possono anche licenziare senza motivo e senza preavviso. I prezzi dei beni di prima necessità, le spese per acqua, luce e gas, i tassi dei mutui, sono rimasti inalterati.Tutto ciò ha avuto un effetto devastante sulla giovane democrazia greca, che solo nel 1974 ha visto la fine del regime nazista dei Colonnelli.
Il fascismo e il razzismo di ritorno di Alba Dorata non sono che un aspetto parziale, sicuramente allarmante, delle reali condizioni in cui versa la Grecia. Alba Dorata non è solo un fenomeno elettorale, non ha ottenuto il 7% solo perchè ricettacolo di quel voto di protesta di cittadini sfiduciati verso la politica e i politici. Alba Dorata ha fatto del razzismo e della xenofobia la sua bandiera e ha costruito localmente e lentamente un ampio consenso; le continue minacce del leader di Alba Dorata di far dimettere i suoi parlamentari, derivano dalla certezza che se ci fossero nuove elezioni adesso, per loro sarebbe un boom di voti (tra il 15 e il 20% secondo i sondaggi). Il consenso nelle periferie, nelle zone più disagiate della Grecia è partito dalla distribuzione del pane, dalle feste per bambini, dalla donazione di sangue per "puri greci", dal portare la spesa in casa agli anziani.
Ma l'assistenzialiamo di Alba Dorata ha anche un'altra faccia: quella delle delazioni, delle ronde, delle squadracce punitive. Impossibile contare le aggressioni quotidiane in tutto il paese, anche in strade principali e affollate, di giorno alla luce del sole: donne straniere fermate da squadre di teste rasate e picchiate sotto gli occhi dei figli, senza che nessuno le soccorra, mentre la polizia si volta dall'altra parte. Ad Atene e soprattutto nella regione di Salonicco, crocevia di migrazioni dal nord Africa e dall'Asia, in cui è elevata la presenza di migranti senza documenti, Alba Dorata picchia, aggredisce, accoltella chiunque non sembri greco e anche tutti quei greci che a loro non piacciono: migranti, omosessuali, comunisti, anarchici, disabili. Anche se non c'e' un vero e proprio coprifuoco, i migranti non escono piu' di casa da soli e di sera. A partire dalla campagna odiosa e demagogica contro i migranti, hanno scatenato di fatto una guerra tra poveri, dove guerra e' da intendersi letteralmente come guerra civile, fondata sul principio della delazione. Alba Dorata invita i cittadini a segnalare la presenza di migranti sgraditi, l'occupazione di case da parte di migranti, in modo da intervenire direttamente con le loro squadracce ed eliminare fisicamente il problema. In una scuola di Exarchia, il quartiere protagonista delle rivolte in seguito all'uccisione di Alexis da parte di un poliziotto nel 2008, il preside ha minacciato gli studenti stranieri della sua scuola di "rispettarlo" altrimenti avrebbe chiamato "quelli di Alba Dorata". Campi profughi e rifugiati politici sono privi di qualunque assistenza e in balia delle ronde neonaziste; i migranti che vogliono denunciare le aggressioni possono farlo solo se accompagnati da un avvocato, altrimenti vengono arrestati con futili pretesti o trattenuti per settimane o mesi nelle questure locali, sottoposti a trattamenti umilianti e degradanti per gli esseri umani secondo le denunce di organizzazioni internazionali. Una recente iniziativa di Alba Dorata chiede anche la redazione di liste di tutti i bambini stranieri nelle scuole, un'iniziativa di fascista memoria, ma anche l'obbligo di licenziare lavoratori stranieri e di non affittare loro una casa. Ma l'accanimento sugli stranieri crea consenso al governo che infatti lo scorso 7 agosto lancia l'operazione "zeus xenios", giove protettore degli stranieri, dio tutelare quindi della sacra ospitalita'; ironia di cattivo gusto, visto che si e' trattato della prima retata massiccia di migranti: in un solo giorno 6000 fermi e 1500 migranti senza documenti arrestati.  
Sebbene i media europei e internazionali ogni tanto denuncino i gesti di eclatante razzismo e xenofobia di questi squadristi in parlamento,  ad esempio l'aggressione squadrista a un turista coreano, o quella contro le bancarelle di migranti in un mercato a Salonicco o l'aggressione in diretta tv a una parlamentare di Syriza, ben poco si dice e si sa non della connivenza, ma della vera e propria complicità con questi sinistri personaggi da parte di tutte le principali istituzioni del paese. La polizia greca non solo protegge e copre i membri di Alba Dorata - è risaputo che il corpo di polizia greco è uno dei principali bacini di voto di Alba Dorata (il 50% dei poliziotti li ha votati alle ultime elezioni) -  ma addirittura invita i cittadini a rivolgersi ad Alba Dorata per denunciare migranti e occupazioni. Nei quartieri, nelle periferie da dove erano stati cacciati, i comitati di cittadini denunciano il ritorno degli spacciatori di eroina, protetti dalla polizia. Come in altre epoche uno strumento utile al potere per annichilire il dissenso sociale e la rabbia contro il potere soprattutto in quei contesti piu' disagiati e vulnerabili che non trovano vie d'uscita dalla crisi.
Dopo aver varato una nuova finanziaria, il governo ha dato precise indicazioni alla polizia sulla gestione dell'ordine pubblico, in direzione ovviamente di una dura repressione del dissenso. Lancio di granate stordenti e lacrimogeni (che ha causato anche una vittima, un lavoratore di 60 anni), cariche indiscriminate anche contro donne, anziani e bambini, arresti e torture e molestie sessuali di decine di attivisti, compresa la minaccia di passare foto e indirizzi dei manifestanti "a quelli di Alba Dorata". Censura feroce e arresti nei confronti di  importanti giornalisti nazionali che hanno pubblicato i documenti sottratti dagli hacker di anonymous con i nomi illustri di politici che hanno rubato dalle casse dello Stato. Ma per essere legalmente perseguiti basta anche molto meno: un ragazzo infatti è stato arrestato dopo aver pubblicato su facebook alcune foto di poliziotti e membri di Alba Dorata che chiacchierano amabilmente ad una festa dell'estrema destra. Livelli di repressione altissima, complicità e non semplice tolleranza del governo e del ministero degli interni con le squadracce fasciste di Alba Dorata, nessuna intenzione di risolvere la grave emergenza sociale da una parte, e dall'altra?
Syriza il partito che ha raccolto i voti dei disillusi a sinistra, non ha  un grande radicamento sul territorio e non ha nemmeno posizioni realmente radicali, ma piuttosto basate sulla tutela di welfare e diritti elementari che continuano a subire tagli, riduzioni, cancellazioni da parte del governo. Nessuno prende sul serio le sparate del secondo partito del paese di uscire dall'euro: tutti sanno che syriza lavora per trovare accordi con la troika. Tutto questo rende evidente la svolta autoritaria della Grecia, l'inizio di una nuova dittatura sotto gli occhi degli altri paesi dell'Unione europea, dell'Occidente democratico, attentissimi nel fare i conti in tasca alla Grecia, disposti a girarsi dall'altro lato quando i diritti civili più elementari in Grecia sono ormai stati definitivamente spazzati via. Nonostante il nazismo sia ancora uno spettro che spaventa la Germania, ne' la Merkel ne' gli altri capi di Stato europei si sono pronunciati in merito alla pericolosa situazione greca. La linea politica dell'Ue sembra quella dettata la Bce, mentre il Parlamento europeo non si capisce perche' dovrebbe prendere posizione contro tutti quegli stessi partiti di estrema destra e dichiaratamente neonazisti che ha sempre ammesso al suo interno. L'unica timida voce che si e' levata nell'unione europea, tralaltro  appena insignita del Nobel alla pace per aver garantito 60 anni senza guerre interne e nazionalismi, e' quella della Commissione per i Diritti Umani di Strasburgo che invita i greci a prendere posizione contro l'escalation di violenza e razzismo.
Il popolo greco ringrazia per il consiglio, ma la situazione nel paese e' ormai ben oltre. Guerra civile: questa è la definizione che danno della fase politica in Grecia gli attivisti, i militanti, i cittadini che protestano per le strade di Atene, come nelle isole minori - "siamo in guerra, non l'avete ancora capito?". Quotidianamente sui giornali vengono pubblicate lettere di cittadini che invitano tutti a "prepararsi per una nuova resistenza", mentre le chiavi di ricerca su google che hanno registrato maggiore incremento in grecia dopo le elezioni sono "guerra civile" e "armi". Una consapevolezza forse diffusa anche dall'altra parte della barricata: "morirete tutti come i vostri nonni" hanno minacciato i poliziotti ai giovani fermati e portati in questura dopo una manifestazione e lasciati senza acqua per 19 ore. 
Nonostante si moltiplichino le manifestazioni antifasciste e antirazziste, gli scioperi generali, i cortei e le manifestazioni e si allarghi a tutto il paese una reale partecipazione dal basso, nessuna risposta in tal senso viene data da chi siede in poltrona. I quartieri, i comitati si organizzano e si autorganizzano in diverse forme, tollerate finchè sono al limite dell'assistenzialismo, represse non appena si radicalizzano: una delle forme di mutualismo più riuscite in Grecia riguarda le farmacie solidali, in cui i cittadini mettono in comune le loro medicine in modo che possano essere usate da tutti. Anche un ospedale è stato occupato e autogestito dai medici per mesi, finchè il ministero della sanità non li ha spostati in altri ospedali, disperdendoli e penalizzandoli sullo stipendio. Mense solidali e occupazioni di case e luoghi sfitti per ospitare chi non ha una casa sono stati ovunque sgomberati. Le scuole si sono autorganizzate per la colazione in classe, o per portare la spesa nelle case degli studenti perchè anche il cibo sempre più spesso scarseggia sulle tavole delle famiglie. Una risposta solidale e antirazzista, che permette di riporre speranza nella capacità di autorganizzazione e mutualismo dal basso, ma che è ben lontano da risolvere una crisi economica, sociale, politica gravissima, alla periferia dell'Europa, a pochi km da noi.  Soprattutto perchè "la società non dovrebbe sostituire lo Stato, bensì lottare per riappropriarsi di tutto quanto è suo di diritto: lavoro, salute, vita."
In Grecia la storia si e' messa in moto, e anche velocemente. E' una nuova Weimar? Qualcuno non fa fatica ad ammetterlo: la storia si ripete come tragedia o come farsa, riprendendo lo storico marxista Hobsbawm. Nel silenzio assordante dei giornali, dalla Grecia su internet arriva un appello: "ditelo voi quello che sta succedendo qui, altrimenti nessuno verrà a sapere del kaos in cui siamo". 

Suggerimenti per la lettura: 
>> Come si diventa nazisti [lo storico W.S. Allen ricostruisce la vita di una tranquilla cittadina tedesca tra il 1930 e il 1933: ne emerge la capacità dei nazisti di sfruttare la crisi economica, di conquistare il consenso di un ceto medio moderato e appena sfiorato dalla crisi del '29, ma terribilmente vulnerabile perchè spaventato. I nazisti si insinuano nella società fomentando la divisione di classe, portando al voto migliaia di cittadini tranquilli e rispettabili che vedono nei nazisti, nella loro violenza, l'unica decisa risposta contro la crisi economica.] 
Link e Approfondimenti:
>> Abbiamo la dittatura? da AteneCalling
>> La Weimar Greca da Fondazione Roberto Francescho


EUROPA: RIGURGITI DI NEOFASCISMOcartina
Dentro e fuori dal parlamento. 
Francia _ Alle elezioni nel 2012 vince il partito socialista di Hollande, ma l'estrema destra del Front National di Marine Le Pen ottiene il 17,9% (nelle elezioni precedenti si era fermata al 6%). Il suo programma? Antieruopeista, propone l'uscita dalla moneta unica e in tema di immigrazione è per  "il principio di indivisibilità tra cittadinanza e nazionalità". Il suo cavallo di battaglia è regolare i flussi migratori abbassando gli ingressi consentiti da 200 mila ingressi a soli 10 mila. Il core dell'elettorato del FN sono proprio i giovani tra i 18 e i 24 anni (il 26% dei giovani in questa ha fascia d'età secondo i sondaggi). 
Spagna_ dopo la vittoria alle ultime elezione della destra di Rajoy (PP), migliaia di persone sono scese in piazza in diverse occasioni contro le misure di austerità. I tagli del governo hanno penalizzato i cittadini e favorito le banche, e hanno riacutizzato lo scontento di regioni autonome come la Catalogna. Alle ultime elezioni regionali la Plataforma per Catalunya (PxC), un partito di estrema destra, ha quintuplicato le sue preferenze con 67.000 voti ed è riuscito a farsi eleggere 67 consiglieri municipali, soprattutto in grandi suburbi vicino a Barcellona e piccoli paesini della Catalogna interna. Tutto il programma di PxC, il cui leader Josep Anglada è un ex militante della formazione neofranchista Fuerza Nueva, è incentrato sul controllo dell'immigrazione. La crisi economica ha alimentato i sentimenti nazionalisti e lo scorso 11 settembre più di un milione di persone è sceso in strada a Barcellona per chiedere l'indipendenza.
 Suggerimenti per la lettura 
>> L'internazionale nera [ A settant'anni dalla caduta di Hider i partiti nazisti nel mondo sono ancora esistenti e in alcuni casi sono perfino entrati in parlamento. Com'è possibile che, nonostante siano illegali in quasi tutto il mondo occidentale, questi gruppi prosperino e agiscano indisturbati? Chi li protegge? Chi li finanzia?]
  

giovedì 25 ottobre 2012

** SABATO 27 OTTOBRE CORTEO @PIAZZA SELINUNTE ORE 15.30! Sgomberare le poltrone e i palazzi del potere. Riprendiamoci case, diritti e spazi sociali!

Vogliamo una città meticcia e solidale, respingiamo chiunque semini guerre tra i poveri.

** SABATO 27 OTTOBRE CORTEO
@PIAZZA SELINUNTE ORE 15.30!
Sgomberare le poltrone e i palazzi del potere. Riprendiamoci case, diritti e spazi sociali!


** video shock di lunedi mattina in via preneste: http://youtu.be/cgWzA4-1E7U
Guardare - diffondere - condividere!

Viviamo in una città meticcia da oramai moltissimi anni, una città i cui cittadini e abitanti sono nati nei cinque continenti ed arrivati qua spesso in cerca di benessere, ovvero cercando di costruire una vita migliore in cui ci fosse spazio per la ricerca della felicità e di una esistenza degna per sè e migliore per i propri figli. E' iniziato molti decenni fa questo lento ed inesorabile migrare e forse questo, più di ogni altra cosa, ha fatto di Milano una grande città in cui, se si parla poco dialetto, è perché nelle sue case ospita decine di dialetti e centinaia di lingue. Di generazioni di "terroni" ne abbiamo viste molte, prima siciliani, calabresi, campani ed oggi senegalesi, peruviani, filippini. Lungo la linea del colore della pelle, o dell'intonazione del dialetto spesso, molto spesso, si sono sedimentate le differenze sociali, le sproporzioni nella distribuzione del reddito, le disparità materiali, che rafforzano e sostanziano quelle determinate dalla legge e dal pregiudizio. Oggi in molti quartieri popolari la composizione della popolazione milanese assomiglia davvero a quella delle grandi capitali multiculturali europee. Là, in quei luoghi ci si trova inevitabilmente di fronte a due alternative: quella di chi propone in varie versioni la guerra tra poveri e quella di chi rafforza i legami di solidarietà tra i più deboli, consapevole che la forza della cooperazione tra le persone nei territori è l'unica capace di respingere al mittente eventuali fantasmi come quelli che si stanno materializzando in Grecia con Alba Dorata, ma anche migliorare le condizioni di vita delle persone. Cercare di seminare l'odio contro gli stranieri perché clandestini, contro chi spinto dalla disperazione ha occupato una casa abbandonata da anni perché delinquente, contro chi vive grazie agli scarsi sussidi del Welfare pubblico perché parassita, sono infine, al di là delle intenzioni diverse facce del medesimo pericoloso discorso che vuole le regole sociali immutabili e i più deboli (siano essi poveri, migranti o, come spesso accade, poveri emigranti) responsabili della loro condizione. Una idea da respingere con la solidarietà e la diffusione di iniziative contro il razzismo e per la conquista dei diritti.
Per questo Sabato saremo a San Siro, nel cuore di uno dei quartieri più meticci della città per dire che siamo senza se e senza ma con i suoi abitanti, violentemente aggrediti dalla polizia lunedì, durante il tentativo di fermare l'ennesimo sfratto di una famiglia indigente.

Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il Razzismo.

mercoledì 12 settembre 2012

Presidio per Abba in via Zuretti con proiezioni by MilanoFilmFestival

14 settembre ore 19.00:

Ricordo di Abdoul "Abba" Guibre e proiezioni dei film "Mare chiuso" di Andrea Segre e Stefano Liberti, produzione Zalab, e de "La vita che non C.I.E.", tre cortometraggi a cura di Fortress Europe @ via Zuretti (zona Stazione Centrale), in collaborazione con il Milano FIlm Festival. Sarà la prima iniziativa fra le nuerose per ricordare Abba anche quest'anno e sconfiggere il razzismo.
>> Segui le mobilitazioni, leggi l'articolo:
"Abba Vive. Cittadinanza x tutti, miseria x nessuno."
>>> Il Film Mare Chiuso è stato prodotto dal collettivo ZaLab e realizzato da Andrea Segre e Stefano Liberti
Tra maggio 2009 e settembre 2010 oltre duemila migranti africani vennero intercettati nelle acque del Mediterraneo e respinti in Libia dalla marina e dalla polizia italiana;  in seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi, infatti, le barche dei migranti venivano sistematicamente ricondotte in territorio libico.
Guarda la scheda del Video
>>> I tre cortometraggi raccolti nel titolo Una Vita che Non CIE, sono stati prodotti da FortressEurope e realizzati da Stefano Del Grande e Alexandra D'onofrio
Un bambino di cinque anni che si ostina a chiedere alla mamma dov'è finito papà e perché non torna più a casa. Le mani di un ragazzo innamorato che tremano scosse dalla rabbia in una gabbia, un attimo prima della rivolta. E il limbo di un uomo che da ex prigioniero si prende cura degli amici ancora dietro le sbarre, contando i giorni che mancano alla loro uscita. Sono le storie di Kabbour, Nizar e Abderrahim. Tre nomi per raccontare le vite che stanno dietro alle statistiche della macchina delle espulsioni. Così la regista Alexandra D'Onofrio prova a ribaltare l'estetica della frontiera. Affinché i numeridel Viminale tornino a essere uomini e donne in carne e ossa. Con una storia che vaoltre il Cie, che ha un prima e un dopo, un dentro e un fuori la gabbia. E con un dato universale, che sia l'amore, la paternità o la solitudine, in cui tutti noi ci possiamo identificare per avere la certezza che nel 2012 viaggiare non è e non può essere un reato.
- L'amore ai tempi della frontiera: Guarda il trailerGuarda la scheda
- La fortuna mi slaverà Guarda il trailerGuarda la scheda
- Papà non torna più. Guarda il trailerGuarda la scheda

venerdì 17 agosto 2012

Abba cup 5° edizione // torneo di calcetto - 15 e 16 settembre


ABBA CUP 5° EDIZIONE // TORNEO DI CALCETTO A 5 
Il torneo "ABBA CUP //  5° edizione", organizzata dal Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il razzismo, si svolegerà in al Lido di Milano il 15/16 settembre. Dalle 10h diverse squadre si sfideranno nei campetti a cinque per ricordare Abba e per raccontare quella Milano meticcia che combatte il razzismo e l'intolleranza. Un torneo di calcio non competitivo ma cooperativo e solidale, che non si giochi solo in campo ma che sia innanzitutto socialità diffusa, contaminazione, scambio ed ibridazione, dove i mille volti, i colori, le lingue e le culture si contaminano. Prendendo spunto dal Rugby dopo la partita ci sarà un vero e proprio terzo tempo, dove le squadre dovranno mettere da parte la rivalità e la competività che caratterizza lo sport per trasformare la serata in un momento di socializzazione a cui parteciperanno non solo i giocatori ma anche i tifosi e i simpatizzanti a ritmo di musica e sapori dal mondo.
More info: clicca qui ;)

update(1)Leggi i testi: 
"Diritti per tutti, miseria per nessuno. Il 99 % è meticcio, ribelle e solidale" 
"Cittadinanza per tutti"
"Fuori fascisti e razzisti dalle nostre città"

update(1)Le iniziative di settembre:
14 settembre ore 19.00 @ via Zuretti (zona Staz.Centrale) - ricordo e proiezioni dei film "Mare chiuso" di Andrea Segre e Stefano Liberti, produzione Zalab, e de "La vita che non C.I.E.", tre cortometraggi a cura di Fortress Europe 
15-16 settembre @Lido di Milano - ABBA CUP //  5° edizione - iscrivi la tua squadra: abbavive@gmail.com ! 
+ concerto con Kalifoo Ground e Balcan party!! con Jovica Joviz - Caravan Orkestra @Lido di Milano
21-22 settembre @ C.S. Cantiere - BENEFIT: 2DAYS HIP HOP CONCERT! contattaci e vieni a cantare le tue strofe contro il razzismo! scrivi a nomama@cantiere.org | ...a breve le prime adesioni ;)

tutto il tempo: stand informativi e culinari, telecronaca multilingue, giochi senza frontiere per i più piccoli,  proiezioni, mostre fotografiche, musica


update(1)IL PROGRAMMA DELLA DUE GIORNATE
sabato 15 settembre
H.10.00 presentazione abbacup
H.10.30 inizio partite con telecronaca powered by nomama&zizzapawa friends
H.13.30 pranzo sociale
H.14.30 rinizio partite  
H.14.30 inizio giochi senza frontiere
H.18.00 dibattito pubblico di lancio della campagna DIRITTI PER TUTTI MISERIA PER NESSUNO
H.20.00 cena con piatti tipici dal mondo e spettacolo comico teatrale "Made in Italy" del  Laboratorio Artistico Musicale KALIFOO GROUND
H.21.00 inizio concerto: concerto con Kalifoo Ground e Balcan party!! con Jovica Joviz - Caravan Orkestra @Lido di Milano
domenica 16 settembre
H.10.00 colazione e streaching tutti insieme
H.11.00 inizio partite con telecronaca powered by nomama&zizzapawa friends
H.13.30 pranzo sociale
H.14.30 presentazione libro sullo sport
H.15.30 rinizio partite 
H.15.30 inizio giochi senza frontiere
H.18.30 premiazioni con premi speciali
H.19.00 terzo tempo tutti insieme
più tutto il giorno: banchetti, proiezioni, mostre fotografiche, musica, cibi&bevende
giochi senza frontiere: non tirare la cinghia tira la palla/ tiro alla fune / corsa sui sacchi / lippa / ruba bandiera figurato


update(1)ISCRIVI LA TUA SQUADRA:
Per iscrivere la propria squadra basta contattare il Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il razzismo tramite email:  abbavive@gmail.com
Puoi trovarci anche su Facebook alla pagina Abba Vive - Centro Sociale Cantiere
Oppure puoi venire a trovarci al CS Cantiere dal martedì, mercoledì,giovedi, domenica dalle ore 16.00 alle ore 22.30, via Monte Rosa 84 - metro Lotto, bus 90/91/49/78 (MI), il sabato in Piazza Selinunte durante i Block Party dalle 16.00 alle 20.00