lunedì 31 gennaio 2011

Maghreb is calling to revolution!

انضم الى المقاومة!
باريس و لندن - 10 دجنبر 2010: أحاط الطلبة بسيارة الامير شالز؛
روما - 14 دجنبر 2010: بعد أن اشترى برلوسكوني الاصوات للحفاظ
على منصبه انفجر غضب جماهيري عارم؛
تونس - يناير 2011: فر زين الهاربين بن علي بعد 23 سنة
...و تستمر الثورة؛
تيرانا - 21 يناير 2011: عمت الاحتجاجات قصر الحكومة
المرتشية للرئيس سالي بيريشا.
مصر - 28 يناير 2011: جمعة الغضب خرجت آلآف الشباب الى الشارع
للاطاحة بالدكتاتور مبارك!
أزمة لم تنته بعد: هي أزمة الرأسمالية المتوحشة التي تحاول استغلال كل دقيقة
في حياتنا و كل رقعة علي الكرة الأرضية.
من اوروبا الي الدول العربية: حكومات سرقت مستقبلنا، نريد حقوقنا و الحرية!
و سوف نسير في هذه الطريق حتي نبعد الحكومات الطاغية والفاسدة


martedì 1 febbraio alle ore 18.30 @ Cantiere
Dall'Europa che non ne può più dell'Austerity guardiamo con molta attenzione, rabbia e solidarietà alla Tunisia che ha alzato la testa. Ascoltando il rap del General abbiamo un motivo in più per rifiutare la storiella secondo la quale i "democratici dittatori" del mondo arabo, sostenuti dai nostri governi, sono i baluardi della laicità e meritano il sostegno se non vogliamo che il "fondamentalismo islamico" prenda il potere.
Ne discuteremo con:
Karim Metref, scrittore e blogger guarda il blog
Nurdin Thassadith, giornalista di Al Jazeera
Younness Rhouma, sindacalista tunisino
e assieme a loro Paolo Gonzaga, Max Guareschi e tanti altri.

Innanzitutto ci riconosciamo molto in quei giovani, in quella energia, in quella rabbia che ha cacciato il tiranno ed oggi non si accontenta di arrangiati governi di continuità con il regime. Ci riconosciamo perchè la crisi che ci ha coplito è la stessa, ma anche per una comune allergia all'abuso di potere.
Que se Vayan Todos, Let's take our future o in arabo "Barre" (via via) sono tanti slogan che in diverse lingue, da Londra a Tunisi hanno attraversato l'Europa prima e il Mediterraneo... a partire da questo comune discuteremo del futuro, che è appena cominciato.


via monte rosa 84, milano - mm1 Lotto


abbavive.blogspot.com - abbavive@gmail.com
libreriadondurito.blogspot.com - donduritolibreria@gmail.com

sabato 29 gennaio 2011

Cena Tunisina! Join the resistance!

Domenica 30 gennaio 2011 h. 20.00
 @ cs cantierevia monte rosa 84 (mm1 lotto Milano)
Torna il MerCantiere!E, alle 20, CENA TUNISINA!
Domenica 30 Gennaio appuntamento col primo MerCantiere dell'anno!!Stands dai produttori bio, autoproduzioni e prelibatezze naturali!E, a concludere, Cena Tunisina!Per avvicinarci alla Tunisia che ha cacciato il dittatore e si è ripresa la libertà! perchè i movimenti che hanno incendiato il Maghreb nascono dai giovani e dalla loro rabbia che è uguale alla rabbia dei giovani d'Europa: generazioni che non hanno diritti e non hanno futuro ma non ci stanno a subire il ricatto della precarietà mentre dittatori ufficiali e ufficiosi se la spassano! Join the resistence! Dalla Tunisia al Maghreb all'Europa!

menu tunisino:
* riso con gamberetti, zucchine e carote
* tacchino con patate e olive
* Frutta fresca con yogurt e frutta secca
Comitato per non dimenticare Abba - abbavive@gmail.comQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - abbavive.blogspot.com

venerdì 21 gennaio 2011

Scuole di italiano: Per non essere complici!

vai al link --> http://cantiere.org/art-03028/scuole-di-italiano-per-non-essere-complici.html


I Centri territoriali permanenti, le scuole di italiano per migranti e alcune associazioni di Torino hanno scritto una lettera di protesta contro i test di lingua italiana per ottenere il permesso di soggiorno di lunga durata (o per chi richiede per la prima volta un permesso di soggiorno). Insegnanti, presidi e quanti lavorano in associazioni e comitati al fianco dei migranti e che conoscono le loro reali condizioni di vita, ritengono che un esame non possa creare inclusione sociale nè tantomeno produca cultura, ma al contrario questo test di lingua introdotto dal governo nasce con il solo scopo di rendere la vita dei migranti in Italia più difficile e precaria di quanto già non sia.
I Ctp di Torino sostengono che l'introduzione del test di lingua sia innanzitutto uno spreco di denaro pubblico. Partendo infatti dal dato economico, si evince che la Provincia di Torino ha stanziato 500.000 euro e il Ministero degli Interni ha stabilito di retribuire insegnanti e presidi per il lavoro nelle commissioni giudicanti - svolto in orario eccedente da quello delle regolari mansioni scolastiche. I Ctp fanno notare che queste risorse concesse per lo svolgimento degli esami, potrebbero essere utilizzate per potenziare le scuole di italiano pubbliche e tutti i luoghi di formazione per migranti, posti in cui concretamente i migranti possono imparare l'italiano e familiarizzare con un'altra cultura. Invece le scuole di italiano e altri progetti miranti all'inclusione sociale sono stati oggetto di tagli costanti nonostante una domanda crescente.
Un esame non produce cultura, ma può produrre laute entrare per le scuole private. A fronte dei tagli alle scuole pubbliche, come tutto il mondo dell' istruzione e della formazione pubblica, i migranti saranno costretti a pagar caro presso scuole private dei corsi per poi superare l'esame e ottenere il permesso.
Il ministero degli Interni è disposto a pagare presidi e insegnanti della scuole per svolgere questi esami come se fossero dipendenti del Ministero, alla stregua quindi della Polizia di Stato, si legge nella loro lettera. Ma mentre il ministero paga volentieri uno straordinario agli insegnanti pur di dare l'impressione al suo elettorato di controllare il flusso migratorio, gli insegnanti la pensano diversamente: il loro mestiere è quello di insegnare, di sicuro non è quello di fare i poliziotti e i controllori per conto del Ministero dell'Interno.
Un pò come quando ai medici veniva chiesto non di curare i malati ma di denunciare i migranti irregolari.
Insegnare, produrre cultura, favorire l'inclusione sociale, l'immeticciamento della società e la rimozione di ostacoli all'apprendimento linguistico è il ruolo degli insegnanti che non ci stanno a decretare l'impossibilità per un migrante di ottenere il permesso di soggiorno solo perchè socialmente ed economicamente svantaggiati (perchè non hanno potuto permettersi un corso in una scuola privata o perchè non hanno mai potuto studiare nemmeno nel loro paese).
Per non essere complici è una coraggiosa presa di posizione di insegnanti e presidi che non si fanno comprare per quattro soldi da Maroni, ma che rivendicano invece la missione ideologica, e i principi deontologici, che sono alla base della loro professione.

Di seguito ecco i punti e le richieste dei firmatari della lettera:


In conclusione le insegnanti e gli insegnanti dei CTP
1) dichiarano la propria indisponibilità a diventare meri esecutori di norme e pratiche che rendono più precaria
la vita dei migranti e, di fatto, tendono ad espellerli dal tessuto sociale.
2) Dichiarano invece la propria totale condivisione qualora venissero individuati seri percorsi linguistici e
culturali basati sul riconoscimento di un diritto (allo studio, alla formazione, all’educazione permanente…..) e
non su un obbligo.
3) Chiedono siano potenziati i finanziamenti del Ministero dell’Istruzione per aumentare l’offerta di corsi per
adulti sia finalizzati all’attestazione di competenze linguistiche sia al conseguimento di titoli di studio.
4) Chiedono alla Prefettura e alle Istituzioni Scolastiche Regionali, di segnalare ai rispettivi Ministeri la
negatività delle disposizioni emanate e la richiesta di sospenderne l’attuazione.
5) Chiedono, alle reti scolastiche, alle organizzazioni di migranti, alle associazioni culturali, ai sindacati, di
organizzare una forte mobilitazione con momenti di confronto, informazione, formazione e protesta affinché la
conoscenza della lingua e della cultura italiana diventino un diritto di cittadinanza e non un momento di
esclusione.
6) Chiedono alle forze politiche democratiche di proporre leggi che favoriscano l’accesso allo studio dei
migranti attraverso norme incentivanti come, per esempio, potrebbe essere il riconoscimento, in caso di
avvenuta disoccupazione, di un percorso di studi ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno oppure la
regolarizzazione automatica di un immigrato clandestino che stia contemporaneamente lavorando e seguendo
un corso di studi statale.

giovedì 13 gennaio 2011

Dall'Europa al Maghreb Let's take our future! Que se Vayan Todos!

In Europa, ed evidentemente anche in Maghreb i governanti hanno deciso di scaricare la crisi sui migranti, sui lavoratori e soprattutto su quella generazione, oramai meticcia, che ha deciso di alzare la testa da Londra ad Atene, passando per Parigi e Roma ed oggi per Algeri e Sidi Bouzid. E' una generazione che vuole riconquistarsi il futuro da una sponda all'altra del mediterraneo, così come da una parte all'altra dell'Europa, una generazione che lotta in maniera solidale. Milano è, come molte altre in Europa una città meticcia: perciò a questa solidarietà  si aggiunge la vicinanza di molti nuovi cittadini che hanno il fratello o la sorella, il cuore in Algeria e in Tunisia. Spontaneamente Milano si sta mobilitando, perchè Ben Alì e Bouteflika vadano a casa (magari ad Antigua assieme a Berlusconi !) e la repressione, i morti e gli arresti siano immediatamente fermati.
Tutto questo fa finta di non saperlo il Vicesindaco di Milano quando si scaglia contro il diritto a manifestare ed esprime il fastidio per il fatto che le comunità migranti scendano in piazza e per giunta non da sole. "La sua preoccupazione è probabilmente la stessa del Ministro Frattini, unico fra i ministri degli esteri europei, ha espresso senza vergogna  la solidarietà italiana ai dittatori in Algeria e Tunisia. L'Italia è infatti un paese che sostiene fortemente alcune tra le peggiori dittature africane, quella Libica, quella Algerina, quella Tunisina, così come quella Eritrea. Tra cricche ci si intende. Amicizie personali, affari sporchi, impronta mafiosa, sono tutti elementi che permettono a Berlusconi, così come al Prosperini di turno di andare molto d'accordo con questi sanguinari regimi.

Dall'Europa al Maghreb Let's take our future!
Que se Vayan Todos!


Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il razzismo