lunedì 18 aprile 2011

Concerto e tavola rotonda con El General dalla Tunisia, verso il 25 aprile

25 APRILE 2011 CACCIARE I RAIS E' POSSIBILE! MILANO ORE 14 MM1 PALESTRO

Il Centro Sociale Cantiere e il No Mama project against racism & xenophobia presentano un concerto benefit verso il 25 Aprile - Giornata di Liberazione 2011. Una serata che vedrà sul palco l'hip hop underground italiano e come special guest El General, il ragazzo che ha contribuito a risvegliare la rivoluzione in Tunisia, a 70 km dall'Italia, dove una generazione di giovani ha cacciato il Rais che governava da oltre venti anni e ha preso in mano il proprio futuro. Una serata senza confini, per ribadire che 'cacciare i raìs è possibile', da una sponda all'altra del mediterraneo.

Di seguito il programma completo della giornata e del concerto benefit ///

h18 Dibattito / Tavola rotonda
verso il 25 Aprile - Liberazione 2011
Oggi come ieri, cacciare i raìs è possibile! Da una sponda all'altra del Mediterraneo

h20 Taverna Sociale Clandestina opened
sapori e profumi senza alcun tipo di frontiera offerti dalla TsC, come sempre prezzi clandestini per tasche precarie.

h 22 Concerto hip hop! On stage >>>
EL GENERAL [From Tunisia] / ESA / OSCAR WHITE / FEDEZ/ INOKI LAMAISLAM MOPASHA [Bolowood] Signor K . Stoma . Waking!Class . Ndp Crew . Blackhouse . Emigrates South People . Baker . Renaissance . Zanko . Nora . Orso . Tripla D . Sanb & Tuar . Thc . Kiro & Sniper



Questa è una delle canzoni incriminate di Hamada Ben-Amor  'El General': si intitola "Rais LeBled", che vuol dire presidente del paese. Si tratta di una specie di lettera al presidente, in nome del popolo, in cui Général lo sfida a scendere per le strade e a vedere la realtà dei giovani disoccupati dopo anni di sacrifici e di studio, in un paese divorato dalla corruzione e dalla gestione mafiosa e clientelare del potere. Un pezzo che sta impazzando sulla rete e che ormai è un po' l'inno della rivolta.

* Leggi il testo intero della canzone [clicca qui]

  La prima canzone si chiama Tounes Bladna, che vuol dire "la tunisia è il nostro paese". Ed è un duro atto d`accusa contro il regime e la corruzione, uscito all`indomani delle rivolte di Sidi Bouzid (video), dove il 17 dicembre un diplomato disoccupato si è suicidato dandosi fuoco davanti alla prefettura dopo che la polizia gli aveva sequestrato la merce di una bancarella abusiva con cui si manteneva.Da allora il l`intero paese è in rivolta, e di città in città si susseguono manifestazioni, scioperi e scontri di piazza con la polizia, che finora hanno causato tre morti. Raccontare quelle proteste significa gettare le basi per un ponte di solidarietà tra le due rive. Il che equivale ad abbattere i muri della fortezza Europa. E in questo senso occhio anche a quello che sta succedendo ad Algeri, dove pure i ragazzi scesi in strada contro il caro vita e la corruzione.