mercoledì 9 giugno 2010

Continua dall'Appello per una mobilitazione antirazzista a Milano il 24 e 25 Settembre 2010

Quella corsa e quella rabbia dicevano forte e chiaro: perchè non accada mai più.Eppure da allora è accaduto ancora, non una ma molte volte e per questo siamo convinti che Abba non vada dimenticato e la sua memoria possa servire a costruire il futuro di questa città, a partire dalle energie di quelli e quelle che non si vogliono rassegnare.Emil, 13 anni è stato ucciso dall'ennesimo sgombero di un campo rom da parte del Comune di Milano, costretto in una baracca senza allacciamento a gas, acqua ed elettricità e bruciato a causa di una fuga di gas. Rachel, una bimba di pochi mesi si è vista negare le cure mediche perchè era scaduta la tessera sanitaria del padre ed è morta in un'ospedale Lombardo, era figlia di questa città, ma nera. Molti sono annegati nel Mediterraneo, nel tentativo di raggiungere la Fortezza Europa senza essere respinti e deportati. E' accaduto ogni giorno, ogni volta che la favola dell'uomo nero (cinese, rom o polacco) che porta via casa e lavoro è stata raccontata per nascondere, in questi tempi di crisi economica, le responsabilità di chi si è riempito le tasche con la speculazione.La Lega e un governo di "centro destra" sempre più autoritario e xenofobo parlano dei migranti come percolo alla "sicurezza", per distrarre dal fatto che la sicurezza sociale è stata cancellata dal ricatto della precarietà, dalla cancellazione del diritto alla salute e all'istruzione e dallo sfruttamento. Chi grida "rimandiamoli a casa"non ha certo a cuore il territorio: hanno privatizzato anche l'acqua, stanno seduti da anni sulle poltrone governative, partecipano alle spartizioni della torta con cricche e mafie. Chi grida "no all'invasione" gioca sull'identità con un discorso vecchio e comune ai fascisti di ogni luogo e di ogni tempo, che mette in guardia dallo straniero e dal barbaro, presunti responsabili di povertà e precarietà. Ma chi sono i veri barbari? Di certo non è chi migra alla ricerca di una vita degna, di libertà e di diritti, ma chi fomenta e leggittima aggressioni, odio e intolleranza proponendo leggi speciali, coprifuochi e leggi securitarie. In questo clima, il Comune di Milano si è riconfermato all'avanguardia nella sperimentazione di politiche razziste: la militarizzazione di via Padova e l'attuazione delle leggi speciali, le retate sui mezzi pubblici a caccia di migranti senza documenti, i "deportation bus", gli sgomberi dei campi rom. Moratti, De Corato e co..., sempre pronti a dire che il razzismo non esiste (come la mafia) sono in realtà i veri responsabili del clima di intolleranza e della discriminazione.Ma Milano è anche altro e lo ha dimostrato non solo il 20 settembre del 2008: esiste una città che ha mille volti, parla di diritti generalizzati è fatta di mille colori, lingue, culture, sapori e musiche è scesa in piazza il primo marzo riempiendo piazza Duomo con lezioni multilingue, musica dai ritmi africani e latinoamericani, è in mobilitazione contro gli sfratti quartieri per quartiere grazie ai comitati degli abitanti, a difesa di una scuola libera e antriazzista nelle mobilitazioni di studenti, genitori e insegnanti, è una città solidale piena di scuole d'italiano autogestite per migranti e degli sportelli legali e ambulatori medici gratuiti (la vera eccellenza della Sanità Lombarda). A questa MIlano ci rivolgiamo per percorrere assieme a noi un altro pezzo di questa strada su cui abbiamo cominciato a camminare mossi dall'indignazione e abbiamo continuato volendo vivere in una metropoli fatta di lotte meticcie e solidali e non incancrenita in guerre tra poveri e odi etnici.A due anni dall'omicidio di Abba vogliamo costruire un grande evento antirazzista che sia reale espressione della "nostra Milano", che ricordi Abba, ma anche Emil, Rachel ma soprattutto ripudi il razzismo, affinchè sia la patecipazione il primo antidoto alla barbarie, un'occasione affinchè in migliaia possiamo essere protagonisti di una iniziativa di cultura antirazzista, sport cooperativo e solidale, di musica, quella di tutto il mondo e quella hiphop, colonna sonora meticcia e ribelle delle giovani generazioni di questa città e del mondo. Questo e molto altro è quello che il 24 settembre, in occasione del Clandestino Day, e il 25 settembre vorremmo costruire nelle strade della nostra metropoli. Invitiamo tutti a raccogliere l'appello e costruire con noi la memoria di Abba perchè se Milano non ha memoria, è razzista e non lotta: allora non ha futuro. Se Milano è capace di essere invece zona libera da intolleranza camice verdi e nere, rigurgiti fascisti e se si batte contro i lager del nuovo millennio, l'apartheid strisciante e la cancellazione di ogni diritto ha un altro futuro possibile fatto di molti altri mondi possibili.