mercoledì 15 agosto 2012

Diritti per tutti, miseria per nessuno! - Campagna


Diritti per tutti, miseria per nessuno. Il 99 % è meticcio, ribelle e solidale.
sabato 15 settembre 2012 @ Abba Cup - lido di milano, ore 18.00: dibattito pubblico di lancio della campagna DIRITTI PER TUTTI MISERIA PER NESSUNO
Non dimenticare Abba non è soltanto un esercizio di memoria. Abba è stato ammazzato a sprangate per il colore della sua pelle, in una notte di fine estate non lontano dalla Stazione Centrale. Come lui prima e dopo il razzismo ha ucciso ed ogni volta ci raccontano la storia del gesto di un "pazzo", di un "fanatico", ogni volta dicono: poteva accadere a chiunque. Eppure il razzismo è il prodotto di una lucida politica xenofoba; uno di quei mostri che la storia ripropone di tanto in tanto, uno degli strumenti attraverso cui si scatena la guerra tra poveri soprattutto quando ci si inoltra in una crisi di sistema.
Un sistema che ancora oggi, pur di salvarsi, non esita ad imporre "sacrifici", svolte autoritarie e liberticide, sospensione della democrazia e dei diritti fondamentali. Il re è nudo: la libertà non è una gentile concessione e va di pari passo con il mutuo soccorso, la capacità di riconoscersi diversi, ma eguali e di lottare assieme.
Questo è il messaggio del movimento #occupy, che ha saputo parlare di democrazia reale, diretta, e di eguaglianza materiale e sperimentare strade per praticarla.
Le strade da percorrere sono sicuramente meticce, ogni fascismo come ogni chiusura identitaria è nemica della generalizzazione dei diritti e della difesa della libertà. Chiudere le sedi dei gruppi che alimentano odio razziale e rifiuto delle diversità e fare di ogni strada una babele di lingue ed esperienze significa tessere un filo di resistenza, sconfiggere quella propaganda sempre utile al potere che si nutre con il ricatto della miseria. Essere cittadini del mondo il miglior modo di essere protagonisti del proprio territorio.
Lo stile da adottare è sicuramente solidale. Il mutuo soccorso non è opera di carità, ma complicità nell'organizzare vie di fuga o possibilità di resistere. Una assunzione solidale per ottenere un permesso di soggiorno, come l'occupazione di una casa sfitta e la cassa di solidarietà tra chi sciopera in un mondo del lavoro senza più diritti, sono tutte pratiche che istituiscono una reciprocità tra chi sa di avere dei diritti e di poterli conquistare.
Inevitabilmente si tratta di essere ribelli, perché chi ha deciso di nascondere il proprio abuso di potere e denaro dietro il paravento degli scontri etnici e razziali, non è abituato a rinunciare ai propri privilegi. L'1% che alimenta quel razzismo che vogliamo sconfiggere non lascerà che ci organizziamo liberi da lui senza le lotte. Solo su una barricata, lungo un corteo, durante un picchetto, ci riconosceremo veramente.
Perciò non dimenticare Abba non è una liturgia.
Non basta se non si lotta per interrompere subito le deportazioni, i trattati con la Libia che autorizzano de facto la tortura e la violazione dei diritti umani in nome del controllo dei flussi migratori; come è successo con i migranti libici e tunisini, come succede ora con chi scappa dalla Siria.
Non serve se non si lotta per estendere i diritti di cittadinanza ed estenderli anche a chi oggi ne è escluso come ad esempio donne, uomini, bambini chiamati "clandestini" perché privi di un pezzo di carta burocratica. Cittadini sono coloro che abitano i nostri territori perché i territori sono innanzitutto di chi li abita e non di chi li possiede e li controlla secondo le norme proprietarie di questa società in crisi. Nell'anno in cui i "tecnici" ancora non hanno varato un decreto flussi, noi rivendichiamo per tutti la possibilità di accesso ai diritti . Tutte/i devono poter accedere a un contratto d'affitto, o alla richiesta di casa popolare e nessuno deve essere lasciato senza un tetto nella città delle 80.000 case sfitte. Tutti devono avere un reddito per poter vivere e contribuire al benessere degli altri. Tutti devono studiare e curarsi senza che gli sia chiesto dove sono nati o quanti soldi hanno in tasca.
Non serve se non è un modo per disegnare una idea di società diversa in cui la vita non sia una lotteria in cui scontrarsi con altri poco più o poco meno poveri di te, in cui i territori siano caratterizzati dalle lotte e non dalle indifferenze, in cui alla difesa del Welfare, della scuola, della sanità, si accompagni l'invenzione di nuove pratiche di cooperazione e complicità, nuove forme di democrazia diretta e dal basso perché "non si può essere vivi, liberi e felici se non possono esserlo tutti".
Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il razzismo - CS Cantiere

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