In Europa, ed evidentemente anche in Maghreb i governanti hanno deciso di scaricare la crisi sui migranti, sui lavoratori e soprattutto su quella generazione, oramai meticcia, che ha deciso di alzare la testa da Londra ad Atene, passando per Parigi e Roma ed oggi per Algeri e Sidi Bouzid. E' una generazione che vuole riconquistarsi il futuro da una sponda all'altra del mediterraneo, così come da una parte all'altra dell'Europa, una generazione che lotta in maniera solidale. Milano è, come molte altre in Europa una città meticcia: perciò a questa solidarietà si aggiunge la vicinanza di molti nuovi cittadini che hanno il fratello o la sorella, il cuore in Algeria e in Tunisia. Spontaneamente Milano si sta mobilitando, perchè Ben Alì e Bouteflika vadano a casa (magari ad Antigua assieme a Berlusconi !) e la repressione, i morti e gli arresti siano immediatamente fermati.
Tutto questo fa finta di non saperlo il Vicesindaco di Milano quando si scaglia contro il diritto a manifestare ed esprime il fastidio per il fatto che le comunità migranti scendano in piazza e per giunta non da sole. "La sua preoccupazione è probabilmente la stessa del Ministro Frattini, unico fra i ministri degli esteri europei, ha espresso senza vergogna la solidarietà italiana ai dittatori in Algeria e Tunisia. L'Italia è infatti un paese che sostiene fortemente alcune tra le peggiori dittature africane, quella Libica, quella Algerina, quella Tunisina, così come quella Eritrea. Tra cricche ci si intende. Amicizie personali, affari sporchi, impronta mafiosa, sono tutti elementi che permettono a Berlusconi, così come al Prosperini di turno di andare molto d'accordo con questi sanguinari regimi.
Dall'Europa al Maghreb Let's take our future!
Que se Vayan Todos!
Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il razzismo