Da: Il Manifesto del 15-09-09
Ad un anno dall'omicidio razzista di Abba,in un presente di pacchetti sicurezza, ronde e diritti negati, di risposte autoritarie alla crisi è tempo di mobilitarsi, di diffondere anticorpi al razzismo, alla limitazione delle libertà di tutti noi
E' possibile non abbandonare al "corso delle cose" le nostre città, e le nostre vite,a partire da Milano, una metropoli che ha fiato e cuore per sollevarsi, è questa la sfida di questo mese di mobilitazione, che e' iniziato il 12 e il 13 con due giorni di festival antirazzista a Cernusco, paese di Abba, e arriverà passando per la data centrale del corteo del 19 settembre e le tantissime iniziative diffuse nei diversi spazi, fino al 17 Ottobre, giorno di mobilitazione nazionale contro il pacchetto sicurezza.
Il 19 settembre saremo di di nuovo nelle strade di Milano, per non dimenticare Abba perchè non accada mai più,per ribellarsi a un presente fatto di pacchetti sicurezza, di litania della guerra al diverso, di svolte autoritarie utili a innalzare nuove frontiere, ghetti e confini, dalle ronde, al reato di clandestinità, alle deportazioni nei cie, lager contemporanei
Non possiamo rassegnarci al fuoco sui campi rom, ai manganelli sui rifugiati politici "colpevoli" della fuga da guerre e dittature, alla sottrazione del diritto all’istruzione e alla salute a chi non è in regola con il permesso di soggiorno,agli accordi Italia-Libia,alle negazione della dignità di cittadinanza a suon di decreti flussi o pseudo-sanatorie ipocrite quanto kafkiane, e tanto meno alle aggressioni contro gay, lesbiche e queer che non si vogliono nascondere. Questa è una logica securitaria e aberrante che parla di libertà, solo per sopprimerla, e che distribuisce la sicurezza in pacchetti, privi del famoso avvertimento “nuoce gravemente alla salute”. Una logica che dopo essersi alimentata di “guerra al terrorismo” (perchè ogni fortezza ha bisogno di un nemico), è diventata strategica quando la crisi economica ha cominciato a mordere: sempre più indispensabile ricattare la “forza lavoro”, anche tramite la negazione di più elementari diritti di cittadinanza ma soprattutto utile fomentare l'antico adagio per cui “il nemico del povero è il più povero e così all'infinito”.
Il 19 sarà una mobilitazione contro il razzismo per vivere non in tempi di paura, ma di libertà, piena di tutta la determinazione di chi sa che non può girarsi dall'altra parte rispetto alle politiche razziste, che vedono il moltiplicarsi degli attacchi ai migranti, alla libertà di genere e di orientamento sessuale, alla libertà di informazione, una mobilitazione per mettere al centro l'antirazzismo nodo centrale per limitare la svolta autoritaria che stiamo vivendo, ma non unico in questo clima di limitazione costante di libertà, per questo in quella giornata con il percorso del corteo fare un passaggio dal palazzo della stampa, per una libertà di informazione che da troppo tempo e da troppo anni ,nel silenzio generale, non è garantita.
La giustizia per Abba è nel non lasciare, peraltro ad 1 solo anno dalla tragedia, che la sua storia possa essere dimenticata. Un atto dovuto non solo alla sua famiglia e ai suoi amici ma necessario per tutte e tutti noi, per non piegarci noi e le nostre città, alla barbarie della indifferenza e della intolleranza. Per Abba, la sua famiglia, per tutti noi e per quanti vivono in silenzio sulla propria pelle e nella indifferenza la tragedia di politiche indegne di qualsiasi umanità. Solo una presa di parola comune e una azione di movimento virale puo' dire con forza qui ed ora Razzismo Stop!